sabato 26 gennaio 2008

Il matematico in giallo



Carlo Toffalori, Il matematico in giallo, Ed. Guanda, Parma 2008.

È innegabile: i romanzi polizieschi classici, e i loro protagonisti, privilegiano lo sviluppo logico della storia e un'indagine basata sulla finezza delle deduzioni e sul ragionamento. E logica e ragionamento richiamano ovviamente la pratica della matematica. Ma chi si serve meglio della matematica, i delinquenti o i poliziotti? Quanta matematica c'è nel DNA degli uni e degli altri?

Carlo Toffalori, logico matematico e appassionato di libri gialli, scruta con la sua lente di "scienziato " Sherlock Holmes e il dottor Watson, Agatha Christie e Hercule Poirot, Nero Wolfe e Archie Goodwin, Simenon e il commissario Maigret, ma anche Poe e Borges, gli scacchisti e le macchine pensanti, e altro ancora. Insieme a lui abbiamo così modo di scoprire che la matematica può mettersi al servizio del bene come del delitto, che esistono investigatori matematici come assassini matematici e soprattutto che la "regina delle scienze", con la sua apparenza di ineffabile razionalità, non è fredda e onnipotente come in genere si immagina, ma è soggetta alle stesse passioni, agli stessi fremiti e a volte agli stessi orrori dei comuni mortali.

Un rapporto, quello tra matematica e gialli, che in questo libro si rivela assai più esteso e radicato di quel che potrebbe sembrare. Con qualche inaspettata conclusione.

3 commenti:

Andrea ha detto...

Ciao, mi chiamo Andrea Costa odio tremendamente la matematica ma ti devo dire che non so come tu abbia fatto ma, questo libro mi ha davvero colpito. Sarà uno dei prossimi libri che leggerò...
Andrea

Andrea ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Alberto ha detto...

Ciao Andrea,
Grazie mille per il tuo generoso commento.