venerdì 22 giugno 2007

Città Pagana - Città Cristiana

Dipartimento di Studi Storico Religiosi - Sapienza Università di Roma
Istituto Patristico Augustinianum

CITTÀ PAGANA - CITTÀ CRISTIANA TRADIZIONI DI FONDAZIONE

Progetto di ricerca di interesse nazionale
Cristianesimo e mondo mediterraneo: pluralità, convivenze e conflitti
religiosi tra città e periferie (I-VIII secolo)

PRIN/Ministero dell'Università e della ricerca scientifica (Sedi consorziate
Bari, Bologna, Roma, Torino, Udine).

2-3 luglio 2007
Roma, Institutum Patristicum Augustinianum
Via Paolo VI 25

lunedì 2 luglio
h. 9.00
ritrovo partecipanti presso l'Istituto Patristico Augustinianum, Via Paolo
VI 25, Roma

h.9.30
Saluto del preside dell'Istituto Patristico Augustinianum P. Robert Dodaro

h.9.45
Apertura dei lavori Alberto Camplani

h.10.00 Relazione introduttiva
Giulia Piccaluga
La città gioiello

Sessione mattutina, lunedì 2 luglio 2007
Presiede Robert Dodaro

h. 10.30
Gloria Capomacchia
Dove muore un eroe: la morte eroica e la fondazione dello spazio urbano
greco

11.00 pausa

h.11.30
Marco Di Branco
"Sotto una cattiva stella". Alessandro Magno e la fondazione di Alessandria
nella storiografia araba medievale.

h.12.00
Natale Spineto
“Sanctae res, velut muri et portae”.
Cinte murarie e miti di fondazione in Grecia e a Roma

Sessione pomeridiana, lunedì 2 luglio
Presiede Giulia Piccaluga

15.00
Alessandro Saggioro
Cupido urbis condendae.
Roma prima della fondazione di Roma.

15.30
Gianluca De Sanctis
Il salto proibito.
La morte di Remo e il primo comandamento della città.

16.00
Arduino Maiuri
Deductio - deletio. Strategie territoriali di Roma repubblicana: il caso di
Fregellae

16.30 pausa

17.00
Caterina Moro
Mosé fondatore di Gerusalemme

17.30
Giovanni Ibba
Nuova Gerusalemme a Qumran

18.00
Marcello Del Verme
Gerusalemme come polo soteriologico. Religioni di salvezza a
B?thzatha/B?thesda (Gv. 5,1-9)

Sessione mattutina, martedì 3 luglio.
Presiede Angelo Di Berardino

h. 9.30
Luca Arcari
La Gerusalemme celeste: mito di ‘ri-fondazione’ e autorappresentazione
comunitaria nell'Apocalisse di Giovanni

h. 10.00
Elena Zocca
Pietro e Paolo "nova sidera". Costruzione della memoria e fondazione
apostolica a Roma fra I e IV secolo

h. 10.30
Alberto Camplani
Tradizioni di fondazione cristiana in Edessa: tra mito e storia

11.00 pausa

11.30
Annick Martin
Antioche aux IVe - Ve siècles: un exemple de réécriture orthodoxe de
l'histoire chrétienne

12.00
Philippe Blaudeau
Constantinople (IVe-VIe s) : vers l'affirmation d'une identité chrétienne
totale ?

Sessione pomeridiana, martedì 3 luglio
Presiede Alberto Camplani

15.30
Alba Orselli
I processi di cristianizzazione della città tardoantica: discussioni in
corso

16.00
Maurizio Zerbini
Via dalla città nel deserto

16.30
Discussione generale

Coeva della civiltà superiore arcaica e, insieme, presupposto e obiettivo
finale di questa, la città è percepita immediatamente, già nell’ambito della
Mezzaluna fertile e, quindi, del mondo classico, quale valore assoluto, la
cui origine va ascritta alle entità extraumane - divinità, eroi, antenati
mitici - che materialmente la costruiscono nel tempo delle origini,
concedendone, poi, la gestione all’umanità, pur continuando a tutelarne
sacralmente l’esistenza nel corso della storia: lo attesta una nutrita serie
di miti di fondazione che, conferendo valore sacro alle sue origini, ne
determinano già in nuce la sorte e i rapporti con l’incognito mondo esterno,
con le città degli altri, potenzialmente ostili, con la città nemica.
Conquista culturale irrinunciabile, la città sembra destinata a
sopravvivere, nonostante la demonizzazione attuata dal cristianesimo
nascente, addirittura alla fine della realtà, riproponendosi come città di
Dio, pur sempre con connotati del centro urbano terreno (mura e agorà) anche
quando ci saranno ormai “un nuovo cielo e una nuova terra” (Apoc. 21,1).
Progressivamente rivalutata da una religione, come quella cristiana, tesa ad
assicurarsi anche il potere temporale, la città ripropone le tematiche
portanti dei suoi miti di fondazione, rielaborandole e adattandole alle
esigenze della nuova spiritualità: alla situazione aurorale che ne determinò
l’ingresso nella storia si sostituisce la dimensione del miracolo; all’
ecista di un tempo subentra il santo fondatore; al complesso rituale che le
garantiva la protezione sovrumana si sovrappone la venerazione del patrono,
della sua tomba e delle sue reliquie; alla dialettica tra i templi cittadini
e i luoghi di culto extra moenia succede la complementarietà tra la
struttura ecclesiastica civica e i santuari di campagna.

Molte di queste tradizioni presentano una considerevole evoluzione nel corso
del tempo, sia in età classica sia in età tardoantica: tracce di riscrittura
ideologicamente orientata, ovvero vere e proprie varianti, sembrano avere la
funzione di rispondere ai problemi politici e religiosi in cui la città, o
alcuni suoi gruppi sociali e religiosi, sono di volta in volta coinvolti.

Coordinamento scientifico
Alberto Camplani - Giulia Piccaluga - Alessandro Saggioro

Segreteria scientifica e organizzativa
Sergio Botta (sergio.botta@uniroma1.it)

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