mercoledì 6 giugno 2007

La biblioteca inglese



Jorge Luis Borges

La biblioteca inglese. Lezioni sulla letteratura

Nel 1966, a Buenos Aires, Jorge Luis Borges dedicò un ciclo di venticinque lezioni alla letteratura inglese; queste furono registrate e trascritte.

I temi affrontati sono i prediletti dall'autore, in un itinerario personale che parte dalle origini (l'"oro antico" come lo chiama Borges): la letteratura anglossasone, il Beowulf, i vichinghi, le radici della poesia, per attraversare poi le opere, e la vita di Samuel Johnson, Blake, Coleridge, Carlyle, William Morris, Dante Gabriele Rossetti, Dickens, Stevenson e Wilde.

Un passo dalla recensione del libro pubblicata su L'Indice (Alessio Brandolini):

In queste lezioni c'è molto dell'autore dell'Elogio dell'ombra, le sue preferenze più che l'analisi dettagliata dello sviluppo della letteratura inglese, che deve molto proprio alla mescolanza d'influenze diverse da quella germanica.

I punti centrali sono due: il medioevo, con gli autori che al quel periodo si legano, lo riscoprono, lo valorizzano, i momenti storici in cui si rinsalda il filo germanico alla tradizione inglese e nei versi tornano musicalità e magia; e il profondo amore per la lettura e l'insegnamento, la conoscenza dei testi, degli autori (spesso descritti come eroi di un romanzo), delle radici del pensiero e dell'immaginazione umana.

Il linguaggio è sempre chiaro e immediato. Spesso Borges torna sulle stesse idee e ripete gli stessi concetti, come a riprendere ogni volta la via maestra dopo la citazione a memoria d'una poesia, una digressione al passato o all'attualità, la fitta rete di riferimenti bio-bibliografici che saldano un autore all'altro, un testo all'altro. Come un unico grande libro, di un solo, millenario, autore.

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