venerdì 1 giugno 2007

Tibet, ultimo orizzonte



Michel Peissel

L'ultimo orizzonte. Alla scoperta del Tibet sconosciuto

Sull'immenso altopiano tibetano, a cinquemila metri di altitudine, si apre un mondo di bellezza e libertà.

Un universo che resiste inviolato dalla notte dei tempi, patria di oltre duecentocinquantamila animali.

Un nuovo Eden, ultima terra vergine del pianeta assieme al Polo Sud.

Esploratore nell'anima, da quarant'anni Michel Peissel percorre in lungo e in largo il Tibet alla ricerca di regni sconosciuti. Ma per la spedizione raccontata in questo libro ha osato ancora di più: tentare la traversata totale, duemilacinquecento chilometri, dello Shangtang nordoccidentale, una regione in parte ancora inesplorata.

Da una recensione tratta da http://www.libreriadellosport.it:

Alla scoperta del Tibet sconosciuto

Da Lhasa a Gertse costeggiando la catena dell’Himalaya, e poi verso nord lungo le montagne del Kunlun e oltre la Piana delle antilopi, in un corridoio inesplorato a più di cinquemila metri di altezza sull’immenso altopiano tibetano. Un mondo di bellezza e di libertà. Un universo che resiste inviolato dalla notte dei tempi.

Esploratore nell’anima, da quarant’anni Michel Peissel percorre in lungo e in largo il Tibet alla ricerca di regni sconosciuti. Ma per la spedizione raccontata in questo libro ha osato ancora di più: la traversata totale, duemilacinquecento chilometri, del Changtang nordoccidentale.

L’ultimo orizzonte è l’appassionante racconto di un’impresa senza precedenti, in cui i paesaggi sublimi e il senso dell’assoluto convivono con le asprezze del clima e con le difficoltà della marcia. Ma anche un percorso a ritroso nel tempo sulle tracce dei cacciatori nomadi sengo, gli ultimi tibetani a vivere isolati, in assoluta armonia con la natura. Un viaggio alla scoperta di una fauna ricchissima, dal raro e feroce grizzly tibetano agli ultimi grandi branchi di yak selvatici, al chiru, l’antilope dal cui manto si ricava il prezioso shahtoosh, la ‘lana dei re’, e che su questi remoti altipiani sopravvive alla feroce caccia dei bracconieri.

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