giovedì 31 maggio 2007

Maigret e il ladro indolente


Georges Simenon

Maigret e il ladro indolente

Adesso quelli li costringono anche a mentire!

"Quelli" sono i magistrati della Procura e i signorini del ministero degli Interni, usciti freschi freschi dalle Grandes Écoles con i loro bravi diplomi e pronti a sputare sentenze e a dettare legge senza avere la benché minima idea di come va il mondo.

Quanto alla Polizia, deve accontentarsi ormai di avere un ruolo subalterno, e soprattutto fare bene attenzione a rispettare i regolamenti, per quanto pletorici e contraddittori essi siano.

Così, se Maigret si trova, alle quattro di una gelida mattina d'inverno, con le mani sprofondate nelle tasche e la pipa in bocca, davanti a un cadavere che qualcuno ha gettato da una macchina dopo averlo sfigurato è solo perché il fedele ispettore Fumel, uno della vecchia scuola, gli ha telefonato prima di avvertire la Procura.

E sarà Maigret, pur non essendo stato incaricato del caso - ma anzi esortato dal giovane e baldanzoso procuratore ad arrestare al più presto una pericolosa banda di professionisti della rapina a mano armata che assai preoccupa l'opinione pubblica -, a scoprire l'assassino di quel ladro metodico, solitario e discreto, che lui stesso non è mai riuscito a incastrare e nei cui confronti nutre qualcosa che assomiglia molto alla simpatia.

Le uova del drago


Pietrangelo Buttafuoco


Le uova del drago

Eughenia Lenbach è giovane e bella. Ed è un soldato ad altissima specializzazione, anzi è considerata addirittura il "primo soldato del Reich". E infine è una spia, scelta personalmente da Hitler. Opera in un ufficio commerciale al porto di New York, e non c'è nave che, grazie alle sue segnalazioni, riesca a uscire indenne dagli agguati dei sottomarini tedeschi dell'Atlantico. Scoperta, viene spostata su tutt'altro fronte e per ordine diretto del Nido delle Aquile scende in paracadute sui monti delle Madonie, in Sicilia. Siamo all'inizio dell'estate del 1943 e lo sbarco degli alleati è imminente... Una storia intricatissima, e vera, da cui Buttafuoco ha tratto un romanzo.

Da una recensione pubblicata su http://www.centrostudilaruna.it/leuovadeldrago.html

Se i quotidiani di centrodestra, di centro, di centrosinistra e di sinistra parlano concordemente bene di un libro scritto da un autore di destra sta accadendo qualcosa di strano. Se poi si tratta di un romanzo che ha per protagonisti, nella veste di “resistenti”, non i soliti partigiani, ma i combattenti per l’Europa, la cosa si fa ancor più strana. Se a tutto ciò si aggiunge che il libro riscuote un successo straordinario e impensato, al punto di entrare nelle classifiche dei libri più venduti sotto Natale, in un periodo in cui continua a imperversare il fenomeno Dan Brown e l’orribile conduttore di Porta a Porta fa capolino in ogni spazio pubblicitario, la cosa appare ancor più sorprendente. Aggiungete che un autore apertamente fascista, che sinora aveva edito un solo libro con le Edizioni di Ar, è stato pubblicato dalla democraticissima Mondadori, e otterrete la misteriosa equazione dell’insospettabile fenomeno Le uova del drago.



Stiamo parlando dello straordinario romanzo di Pietrangelo Buttafuoco, incentrato sulla resistenza nazifascista in Sicilia agli invasori angloamericani e ai loro volenterosi reggicoda (badogliani, massoni, comunisti, carabinieri, mafiosi, democratici, criminali di ogni risma – tutti messo impietosamente sullo stesso piano). Più ancora che il romanzo in sé stesso, lascia meravigliati la sua ricezione presso la critica e il pubblico. Negli stessi giorni in cui l’inquisizione internazionale incarcera, tortura e processa in tutti i continenti (tranne forse la sola Africa) gli storici revisionisti, la vicenda romanzata di una giovane ufficiale dei servizi segreti del Reich e di un pugno di fascisti e di musulmani diviene il vero caso editoriale italiano. Tra le righe di questa “saga di pupi” siciliana si snodano le esistenze reali di tanti impensabili personaggi, da Arafat a Filippani Ronconi, in un mirabile intreccio di sparatorie, atti di sabotaggio, camuffamenti e nomi in codice.


Certo, in letteratura il filone siciliano “tira” molto (non si spiegherebbe altrimenti il successo di quella patente rivisitazione del commissario Maigret che è il Montalbano di Camilleri), e Buttafuoco si è guadagnato una certa notorietà tra i lettori dei periodici cui collabora: ma il lessico dell’autore catanese, l’ambientazione siciliana e qualche pezzo sul Foglio non bastano a dare ragione di tante copie vendute. È piuttosto vero quel che sosteneva alcuni giorni orsono il Corriere della Sera: nei gusti librari gli italiani sono ben più radicali rispetto a quel che poi vanno – spesso supinamente – a votare. Sognano un mondo di duri e puri, di scontro politico cruento ma leale, di ideali per i quali valga la pena di rischiare e di offrire la vita. Forse sono in cuor loro schifati dalla politichetta del tombino rotto, delle meschinità e della corruzione onnipervadente. E forse anche, come Buttafuoco, qualcuno di loro spera che un giorno le uova del drago si dischiudano: un aspetto su cui dovrebbero riflettere, quantomeno, direttori di giornali e di case editrici.

Tre strade per la scuola


Ernst Jünger

Tre strade per la scuola. Vendetta tardiva.

Giunto alla soglia dei novant'anni, Jünger si misurò con il proprio lontano passato di bambino: lo fece in questo breve ma teso romanzo, intrecciando i tre percorsi fisici che lo conducevano a scuola con i ricordi di quell'epoca che non lo avevano mai lasciato.

Ne scaturì una rievocazione ancora intensa di un difficile rapporto con le istituzioni, quella scolastica in primo luogo, incapaci di comprendere e valorizzare quell'adolescente inquieto e sognante, dalle tendenze ribelli e aggressive.

E ancora adesso, passato un secolo da quell'infanzia rievocata, sentiamo nelle pagine dello scrittore tedesco vibrare le corde di una necessità di resistere alle istituzioni e alle autorità incapaci di cogliere l'essenza individuale di ciascuno e pronte soltanto ad ammettere e approvare la supina adesione a valori morti e completamente muti.

Celti, germani e vichinghi


Roberta Gianadda

Celti, germani e vichinghi

Le civiltà sviluppatesi nel Nord e Centro Europa nell'antichità e nel medioevo, sono talvolta poco note in Italia, nonostante abbiano alimentato leggende e miti molto popolari a partire da personaggi di grande fascino quali Vercingetorige o il terribile Erik il rosso - o figure come il Druido che hanno ispirato un'ampia letteratura, anche fumettistica.

Il Dizionario chiarisce innanzitutto le origini e le modalità di espansione di questi popoli che conquistarono buona parte dell'Europa, spingendosi talvolta anche molto lontano, fino in Groenlandia e in tutta l'area mediterranea. Ma ampio spazio è dedicato a tutti gli aspetti del vivere - insediamenti, abitudini, riti, credenze - oggi ricostruiti attraverso l'arte, l'archeologia, lo studio della cultura materiale.

Si capirà così come le straordinarie capacità di navigazione permisero ai Vichinghi di partire alla conquista dei mari, per arrivare fino in Persia; da dove traggono origine i fregi ornamentali dell'arte celtica; quali significati racchiudono le preziose oreficerie dei Goti che oggi vediamo esposti nei principali musei del mondo.

H.P. Lovecraft, Il caso di Charles Dexter Ward

Howard Phillips Lovecraft

Il caso di Charles Dexter Ward

"Il caso di Charles Dexter Ward", pubblicato nel 1941, è il romanzo di un pazzo: Ward, personaggio schivo, opaco e studioso, si trasforma, lentamente, in una sorta di alieno, che incute terrore e sgomento. A indagare sul caso è uno psichiatra, che ha conosciuto Ward fin dalla giovinezza, e che scioglie il mistero scoprendo una realtà di orrore insospettabile, svelando pratiche ancestrali di resurrezione dei morti e oscure forze soprannaturali.

Bella edizione, nonostante l'introduzione di Valerio Evangelisti.

martedì 29 maggio 2007

Fernando Báez

Storia universale della distruzione dei libri. Dalle tavolette sumere alla guerra in Iraq

"Dove si bruciano i libri, si finisce per bruciare anche gli uomini": queste parole di Heinrich Heine ci ricordano che in tutte le epoche e civiltà il libro, come strumento di trasmissione delle idee e della memoria, è stato vittima del fanatismo e della censura.

Da quando è nata la scrittura, gli elementi della natura e la volontà distruttrice dell'uomo hanno messo in pericolo la sopravvivenza dei suoi supporti materiali.

In questa edizione, rivista e ampliata rispetto all'originale, Fernando Bàez ricostruisce l'inquietante storia della distruzione dei libri, vittime delle catastrofi naturali, delle fiamme, delle guerre e soprattutto dell'intolleranza politica e religiosa.

L'itinerario parte dalle tavolette sumere e giunge fino al saccheggio di Baghdad all'inizio del secolo XXI, passando per la sparizione della leggendaria biblioteca di Alessandria, i grandi classici greci perduti, i roghi dell'imperatore cinese Shi Huangdi, la rovina dei papiri di Ercolano, gli abusi degli inquisitori, l'incendio dell'Escorial, l'eliminazione dei libri durante la guerra civile spagnola, le persecuzioni degli scrittori da parte dei totalitarismi del Novecento.

Sviluppare applicazioni web 2.0


Sviluppare applicazioni Web 2.0

di Christophe Porteneuve



Web 2.0. Che cosa si intende con questa sigla? Dalla parte dell'utente nuove e più ampie possibilità di comunicazione, maggiori capacità di interazione, servizi migliori e più veloci: andare oltre l'esperienza del Web fino ad oggi sperimentato. Ma per lo sviluppatore? Rispetto al recente passato la sfida si amplia: AJAX, un maggiore rispetto degli standard web, un uso più consapevole di JavaScript, XML, XHTML e CSS; in pratica un nuovo approccio alle pagine web e al loro sviluppo. Questo manuale è stato pensato e scritto per mettere lo sviluppatore in condizione di affrontare la nuova sfida, dotandolo delle conoscenze e degli strumenti necessari per essere vincenti. È una guida orientata alla pratica, al "fare" il Web 2.0 più che a teorizzare ciò che dovrebbe essere. Perché se creare nuove interfacce, ricche di contenuti e funzionalità è oggi possibile, le cose da sapere e soprattutto da fare, non sono poche...

Argomenti in breve

  • La sfida del Web 2.0
  • Tutto quello che serve sapere su JavaScript
  • Manipolare dinamicamente le pagine con DOM
  • Prototype: un'importante strumento di sviluppo
  • Sviluppare con AJAX
  • Un'ergonomia da sogno con script.aculo.us
  • Pensare e sviluppare in termini di interoperabilità
  • RSS e Atom, per comunicare prima e con più efficacia
  • In appendice: la semantica con XHTML e la flessibilità di CSS

L'autore

Christophe Porteneuve insegna all'INSIA, l'Istituto Superiore di Informatica Applicata di Parigi. Da più di dieci anni sviluppa pagine web. Nel 2002, persuaso dell'importanza del rispetto degli standard, ha aggiornato duecento macchine dell'INSIA a Mozilla Firefox e cominciato a promuovere l'insegnamento di XHTML strict, CSS 2.1 e XML. Sempre in quell'anno ha aperto il suo blog (Et à part ça?), ha cominciato a esplorare le potenzialità della tecnologia RSS ed è diventato membro di Mozilla Europe. Quindi, dopo aver scoperto Ruby, Ruby on Rails e AJAX nel 2005, è diventato membro attivo delle comunità di sviluppo di Rails, Prototype e script.aculo.us.

sabato 26 maggio 2007

La casta




La casta. Così i politici italiani sono diventati intoccabili
Autori Stella G. Antonio; Rizzo Sergio





Aerei di Stato che volano 37 ore al giorno, pronti al decollo per portare Sua Eccellenza anche a una festa a Parigi. Palazzi parlamentari presi in affitto a peso d'oro da scuderie di cavalli. Finanziamenti pubblici quadruplicati rispetto a quando furono aboliti dal referendum. "Rimborsi" elettorali 180 volte più alti delle spese sostenute. Organici di presidenza nelle regioni più "virtuose" moltiplicati per tredici volte in venti anni. Spese di rappresentanza dei governatori fino a dodici volte più alte di quelle del presidente della Repubblica tedesco. Province che continuano ad aumentare nonostante da decenni siano considerate inutili. Indennità impazzite al punto che il sindaco di un paese aostano di 91 abitanti può guadagnare quanto il collega di una città di 249mila. Candidati "trombati" consolati con 5 buste paga. Presidenti di circoscrizione con l'autoblu. La denuncia di come una certa politica, o meglio la sua caricatura obesa e ingorda, sia diventata una oligarchia insaziabile e abbia allagato l'intera società italiana. Storie stupefacenti, numeri da bancarotta, aneddoti nel reportage di due famosi giornalisti.


domenica 13 maggio 2007

Soldato fino all'ultimo giorno


SOLDATO FINO ALL'ULTIMO GIORNO
(Soldat bis zum letzten Tag)

di Albert Kesselring

Collana: "LEGuerre", n° 37
Prima edizione "LEGuerre", gennaio 2007
(Prima edizione italiana Milano, 1954)
Brossura, pagine: 373
ISBN: 978-88-6102-003-0
prezzo: Euro 24,00 i.i.

Note:
TRADUZIONE di ANDREA ZANCHI

PREFAZIONE di ALESSANDRO MASSIGNANI

Con 45 fotografie


· note di copertina ·
La parabola umana di Albert Kesselring è scandita dai grandi e turbinosi eventi della prima metà del Novecento: ufficiale di artiglieria nella Prima guerra mondiale e durante la repubblica di Weimar nella Reichswehr, ai vertici dell'Aeronautica al momento dell'invasione tedesca della Polonia. Quando la Seconda guerra mondiale divampa in Europa come un indomabile incendio, Kesselring ne diviene un protagonista – come pochi altri comandanti nazisti – su tutti i fronti. Non senza un malcelato compiacimento, egli ripercorre in queste memorie le principali tappe del conflitto battendo l'accento sul suo ruolo di alto esecutore, fedele al codice dell'obbedienza agli ordini dei superiori. La ricostruzione si fa più serrata col mutare dello scenario bellico: da un teatro di guerra che comprende l'intero Mediterraneo (e che per un periodo lo vede a capo di tutte le forze militari aeree e di terra), fino alla lunga resistenza all'avanzare delle forze angloamericane in Italia ed alla ritirata finale tedesca condotta dal feldmaresciallo bavarese. Dopo l'8 settembre, nelle valutazioni di Kesselring irrompono i giudizi lapidari ed acrimoniosi sul "carattere" degli italiani, quelli sferzanti sul nostro esercito e sulla lotta partigiana, così come balza all'evidenza il tono di autoassoluzione riguardo alle vicende più controverse o efferate in cui fu coinvolto.
Tuttavia Soldato fino all'ultimo giorno – pubblicato in Italia nel 1954 e da decenni completamente assente dal circuito editoriale nazionale – conserva il valore di importante fonte storica in grado di dissipare a tratti la nebbia della guerra (laddove, per esempio, il suo autore afferma che "ogni singolo evento di quel periodo era come un lampo che permetteva appena di intravedere le cose, ma non di scoprirle per intero") e apre una nuova prospettiva al mai compiuto viaggio in un'epoca di tenebra e tra i suoi oscuri artefici.
La presente edizione si avvale di un lucido saggio di Alessandro Massignani e di un sostanzioso apparato iconografico per gran parte inedito.

· l'autore ·
ALBERT KESSELRING nacque a Bayreuth nel 1881. Entrato nell'esercito nel 1904, bruciò le tappe di una folgorante carriera. Stretta una profonda amicizia con Göring durante il primo conflitto mondiale, nel periodo tra le due guerre fu promosso maggiore; dopo l'ascesa al potere di Hitler, entrò a far parte della neocostituita Luftwaffe, fino a diventarne capo di Stato Maggiore nel 1936.
Allo scoppio della Seconda guerra mondiale, era comandante della 1a Flotta Aerea. Malgrado la discutibile prestazione, dopo Dunkerque fu nominato Feldmaresciallo. Partecipò all'operazione "Barbarossa" in funzione di supporto, per essere poi trasferito nello scacchiere mediterraneo e infine, tra il 1943 e il 1945, in Italia. Catturato nel 1945, fu condannato a morte nel 1947, sentenza in seguito commutata nella detenzione a vita. Nel 1952 rientrò in Germania, dove fu un frequentatore dei circoli neonazisti bavaresi nella città natale. Morì a Bad Nauheim nel 1960.

Basilius Besler, Hortus Eystettensis. Commentarium



Basilius Besler

Hortus Eystettensis. Commentarium

Priuli & Verlucca - Collana: Fuori collana

Pagine 286 - Formato 29x38 - Anno 2006 - EAN13 888068COMMEN
Argomenti: Natura, Scienze, Botanica - Giardinaggio

Prezzo di copertina € 150.00

Note: Edizione Italo/Anglo/Tedesca - A cura di Klaus Waler Littger, Gernot Lorenz & Alessandro Menghini - Presentazione di Valentino Mercati

Caratteristiche: rilegato a colori, in cofanetto, con sovraccoperta



Note di Copertina

In Icona affabret efficiam clarus Pharmacopoeus

Beslerum glyptes Basileum imagine pulcra, quisquises, reddidit, ecce, tibi, nempe viri vultus dedit hiec, atque; ora tueri: cernere vis mentis dona fagacis? age, herbarum magnum hoc plantarum; amphitheatron. Inspice, quas dotes Areatinus habet. Divitisque; Hortus: Paradeison dixeris ipsum: condidit immortale hoc Basileius opus. (Georg Remus)

Contiene la ripresentazione di tutte le immagini dell'Hortus Eystettensis con approfondimenti storico-aneddotici.

Il Commentarium è parte integrante dell’Hortus Eystettensis di Basilius Besler, in quanto riporta saggi utili alla comprensione, sia sotto il profilo scientifico-botanico che artistico, librario e biografico.
Si tratta di un importante contributo che offre un’interpretazione dei contenuti dell’opera e una migliore comprensione del contesto storico-culturale in cui è nata l’opera stessa, con le sue finalità e l’iter processuale. È frutto di autori italiani e tedeschi, tutti specialisti del settore, di cui più avanti sono date le note bio-bibliografiche.

Struttura del Commentarium
Tutti i saggi ivi contenuti sono in tre lingue, italiano, tedesco e inglese. Dopo la Presentazione dell’Hortus Eystettensis, ad opera di Valentino Mercati, Presidente di Aboca Museum, segue il saggio di Klaus Walter Littger, L’esemplare di Eichstätt dell’Hortus Eystettensis del 1613, che ne spiega le varie edizioni e la concezione generale. Quindi Alessandro Menghini con il saggio Da Cratevas a Besler: breve storia degli erbari figurati dall’origine al XVI secolo, traccia la storia del genere dall’antichità (epoca tardo-antica) al primo Seicento di Besler.
Wolf-Dieter Müller-Jahncke, poi, incentra la sua attenzione su Basilius Besler, speziale e scienziato della natura di Norimberga, seguíto da Duilio Contin che analizza Disegni, incisioni e colori nell’Hortus Eystettensis.
Il Commentarium passa quindi in rassegna tutte le piante, tutte le 367 illustrazioni dell’Hortus Eystettensis, una per una con testo trilingue a fronte, contenente le attuali conoscenze scientifiche, insieme con quelle storiche e aneddotiche: una galleria di emozionante bellezza, illuminante chiarezza e quanto mai piacevole, sorprendente lettura.
Un esempio soltanto: «…il singolare nome tedesco “Tausendgüldenkraut” (erba dei mille fiorini o monete d’oro) deriva dall’antica denominazione botanica Centauria che significa proprio pianta del centauro, ma che fu intesa dal popolo come centum aurum, cento monete d’oro, e fu poi aumentata con l’inflazione…».
Segue la bibliografia; poi l’elenco alfabetico con denominazione moderna delle specie raffigurate nelle tavole dell’Hortus Eystettensis; infine le appendici contenenti le dediche del Besler alla prima e alla seconda edizione dell’opera – dediche interessanti sotto il profilo storico – ancora una volta in tre lingue dall’originario latino.



Indice - Sommario

Presentazione

L'esemplare di Eichstatt dell'Hortus Eystettensis del 1613

Da Cratevas a Besler: breve storia degli erbari figurati dalle origini al XVI secolo

Basilius Besler - Speziale e scienziato della natura di Norimberga

Disegni, incisioni e colori dell'Hortus di Eichstatt

Le piante dell'Hortus Eystettensis - Percorso botanico tra storia e cultura attraverso le stagioni

Appendici: le dediche di Besler

Eunapio, Vite di filosofi e sofisti



Eunapio

Vite di filosofi e sofisti

Bompiani - Collana: Il Pensiero Occidentale

Pagine 744 - Formato 16x22 - Anno 2007 - EAN13 9788845258411
Argomenti: Classici greci e latini, Biografie - Autobiografie, Filosofia

Prezzo di copertina € 29.00

Note: A cura di Maurizio Civiletti

Caratteristiche: rilegato, con sovraccoperta, testo greco a fronte



Note di Copertina

Eunapio di Sardi, nato nel 347 d.C., fu un retore e uno scrittore che visse nel periodo più turbolento dell'Impero romano (da Giuliano l'Apostata ad Arcadio, figlio di Teodosio) e che raccolse le biografie dei filosofi e dei sofisti dell'età imperiale romana dal 270 al 405 d.C.; in esse narrò le vicende dei Neoplatonici dalla morte di Plotino sino alla diffusione del neoplatonismo, grazie agli allievi e continuatori quali Porfirio e Giamblico, nelle scuole di Alessandria, di Atene e di Costantinopoli; si hanno così ventitré biografie modellate sulla falsariga di Diogene Laerzio e di Filostrato, che offrono le storie dei pensatori pagani e dei letterati greci in un tempo di conflitto religioso e di crisi, tra paganesimo morente e cristianesimo nascente.

Gli Etruschi

Gli Etruschi


Autori: Graeme Barker - Rasmus Lerdorf - Tom Rasmussen

ECIG - Collana: Dimensione Europa - Serie: Le radici etniche

Pagine 379 - Formato 14x21 - Anno 2006 - EAN13 9788875440596
Argomenti: Civilta' antiche, Storia antica

Note di Copertina

I rasenna, come si definivano nella loro lingua, furono figli della loro terra. Le loro origini affondano nel neolitico, si dipanano per l'età del rame, del bronzo e del ferro, per giungere infine alle epoche storiche. La loro lingua non indoeuropea li ha fatti considerare degli immigrati venuti in Italia da lontano, ma l'opinione oggi prevalente fra gli studiosi è che fossero fra i più antichi popoli aborigeni italici, ultima isola non sommersa dal mare delle migrazioni successive. Questo libro, scritto da due etruscologi con notevolissima esperienza di ricerca diretta sul campo, è nuovo ed interessante per due motivi. Prima di tutto inserisce gli etruschi nella loro terra, dando anche a noi italiani, l'occasione di riscoprirla in tutta la sua unicità geologica e paesaggistica. Ci permette di capire l'intimità di questo popolo con la terra, che esplorò e dissodò fin dalla preistoria, in cui scavò miniere e gallerie, pozzi ed acquedotti, che percorse con la prima rete stradale, che cosparse di fattorie, case isolate, paesi e città, di cui navigò fiumi e mari. Gli autori si giovano poi di un'approfondita conoscenza delle ricerche più recenti (la bibliografia è in massima parte formata di opere degli ultimi 30 anni), e delle scienze applicate all'archeologia, come la paleozoologia, la paleobotanica e la palinologia. Espongono inoltre i risultati delle recentissime vaste indagini territoriali che hanno permesso di spostare il fuoco della ricerca dalle tombe alla vita quotidiana, ridando agli etruschi la qualità che più amavano: la vita.



Indice - Sommario

Prefazione di ezio Rovida

Introduzione

Il Territorio

Le origini

La società attraverso le fonti

Le trasformazioni culturali

Popolamento e territorio

Sussistenza ed economia

La vita, il culto, l'aldilà

La romanizzazione

Appendice: piccola guida ai luoghi etruschi

Bibliografia

Indici

Il piccolo libraio di Archangelsk



Georges Simenon

Il piccolo libraio di Archangelsk

Adelphi - Collana: Biblioteca Adelphi

n. 506 - Pagine 172 - Formato 14x22 - Anno 2007 - EAN13 9788845921360
Argomenti: Letteratura francese, Narrativa

Note di Copertina

Per tutti i commercianti della piace du Vieux-Marché, il proprietario della piccola libreria d'occasione era sempre stato «il signor Jonas»; e nessuno gli aveva mai dato del tu, anche se era cresciuto lì, sulla piazza, ed era andato a scuola con loro. Anche se, dopo aver frequentato un buon liceo a Parigi, aveva deciso di tornare a vivere in quella piazza dove tutti lo conoscevano e dove lui si sentiva a casa sua. «Era un mondo nel quale si era fatto una sua cuccia, e in quel mondo un giorno era entrata Gina, ancheggiando e portandosi dietro un caldo odore di ascelle». E lui, nonostante la sua pessima reputazione, se l'era sposata: Gina Palestri, la più bella ragazza del mercato, la più appariscente, la figlia della fruttivendola italiana. Cercando di darle, se non la felicità, almeno una quieta serenità. Le aveva sempre perdonato tutto: il suo disordine, la sua infingardaggine e le sue infedeltà. E adesso le perdonava anche di essersi dileguata nel nulla, una notte, sottraendogli l'unica cosa preziosa che lui possedesse: i suoi «mostri», i suoi rarissimi esemplari di francobolli. Dopo la sua partenza, Jonas era stato preso da una sorta di vertigine. Per questo aveva cominciato a mentire. E per questo tutti, in piace du Vieux-Marché, avevano cominciato a sospettare che fosse stato lui, il piccolo ebreo arrivato da una lontana cittadina russa, a farla sparire.

Scritto a Cannes nell'aprile del 1956, Il piccolo libraio di Archangelsk apparve a stampa alla fine dello stesso anno. Per molto tempo Simenon accarezzò l'idea che Charles Aznavour (indimenticabile Kachoudas nei Fantasmi del cappellaio di Chabrol) potesse interpretare il ruolo del protagonista; ma il film non si fece mai. Tutte le opere di Georges Simenon (1903-1989) sono in corso di pubblicazione presso Adelphi.

Da che cosa voleva proteggerla, se lei non aveva mai cercato di nascondere le sue avventure? Quanto agli altri, dovevano essere contenti di vedere che Gina lo tradiva ed essergliene grati. Ciò nondimeno, aveva risposto: «È andata a Bourges». E in seguito si era attenuto a quella versione con accanimento. Mentre si dirigeva verso la libreria, dove uno sconosciuto stava scartabellando fra i volumi sistemati nelle cassette, Jonas si sforzò di trovare la risposta, o piuttosto si sforzò di accettarla, anche se non gli piaceva.
Se aveva sentito il bisogno di proteggere Gina, non era, in fondo, perché si sentiva colpevole nei suoi confronti?

Wagram. L'ultima vittoria di Napoleone

WAGRAM
L'ULTIMA VITTORIA DI NAPOLEONE


di GUNTHER E. ROTHENBERG

Collana: "LEGuerre", n° 38
Brossura, pagine: 283
Prima edizione "LEGuerre", marzo 2007
ISBN: 978-88-6102-011-5
prezzo: Euro 26,00 i.i.

Note:
TRADUZIONE di MAURO PASCOLAT

Redazione storico-militare di ANTONIO GREMESE

Con 6 mappe (battaglie di Aspern-Essling e Wagram) f.t.

Apparato iconografico originale (XXXII pp. f.t., 24 ill. a colori)
di ILARIO BAILOT.


"Il fuoco è tutto; il resto non ha importanza", affermò Napoleone alla vigilia della battaglia di Wagram, ribadendo una convinzione da tempo elaborata. Di fatto, il cruento scontro che il 5 e 6 luglio 1809 oppose su un fronte di 22 chilometri gli eserciti francese ed austriaco (una forza complessiva di 300.000 uomini), fu il più imponente combattimento delle guerre napoleoniche, un fatto d'armi che da ambo le parti vide un impiego del fuoco d'artiglieria senza precedenti. La campagna danubiana del 1809, risultato della rinnovata aggressività bellica dell'Austria dopo le ripetute sconfitte culminate nella rotta di Austerlitz del 1805 e le conseguenti perdite territoriali a vantaggio dei francesi, si caratterizzò per l'alternarsi delle fortune dei contendenti. In una prima fase, dopo l'occupazione di Vienna, Bonaparte cercò con risolutezza l'annientamento dell'Armata principale dell'arciduca Carlo, finendo però col subire uno scacco ad Aspern-Essling nel mese di maggio: gli austriaci avevano fatto propria la tattica dei sistemi di corpi d'armata ideata da Napoleone, sicché per l'imperatore diventava arduo assestare il colpo definitivo al nemico. Tale stato di cose condusse allo scontro d'attrito dei due giorni di Wagram, che segnò una svolta fondamentale nella conduzione della guerra in generale, preannunciandone i suoi sviluppi moderni.

Codex Seraphinianus


Questo codice miniato fantastico e misterioso, "l'enciclopedia di un visionario" (nella definizione di Italo Calvino), continua da anni ad affascinarci per la sua capacità di rivelazione, che si cela dietro l'enigma di una grafia chiarissima eppure sfuggente. Una nuova edizione, arricchita e aggiornata dall'autore, di un'opera che abita ormai nella memoria profonda di tutti noi.

Da Wikipedia:

Il Codex Seraphinianus è un libro scritto e illustrato dall'architetto e designer industriale italiano Luigi Serafini tra il 1976 e il 1978[1] e pubblicato nel 1981. Il libro è costituito da circa 360 pagine (a seconda dell'edizione), e si presenta come l'enciclopedia illustrata di un pianeta extraterrestre, scritto in una strana lingua aliena.

È ormai un libro di culto, un'enciclopedia surreale, molto apprezzato da personalità come Calvino, Zeri, Sgarbi, Manganelli, e Tim Burton. Il Codex è una reinterpretazione in chiave fantastica e visionaria di materie quali la zoologia, la botanica, la mineralogia, l'etnografia, la fisica, la tecnologia ecc.

Una nuova edizione del Codex è stata pubblicata nel dicembre 2006 da Rizzoli. È arricchita da una prefazione originale dell'autore. Sono state realizzate nove nuove tavole e tramite un lavoro di revisione tipografica il volume è tornato ai colori originali della prima edizione a stampa.

venerdì 11 maggio 2007

Le grandi battaglie del medioevo


Andrea Frediani, Le Grandi battaglie del medioevo. Dalle invasioni arabe alla caduta di granada: mille anni di scontri e conflitti che hanno segnato la storia dell’umanità.

Sotto la definizione di Medioevo rientra un intero millennio, nel corso del quale le armi, le tecniche, le strategie militari subirono profondi cambiamenti, dagli scontri tra regni romano-barbarici alle successive invasioni, dall’epoca della cavalleria al sorgere delle fanterie premoderne. Altrettanto estesa è la varietà dei fronti, dalla penisola iberica al Medio Oriente, passando attraverso l’Italia, i territori anglofrancesi e l’Europa orientale.

La guerra medievale, inoltre, è contrassegnata da conflitti la cui portata, quando non è ancora attuale, ha rivestito un ruolo cruciale nella storia dell’umanità: lo scontro tra Cristianità e Islam, con la reconquista della penisola iberica a occidente, le crociate e la disperata lotta per la sopravvivenza dell’impero bizantino a oriente; la formazione dell’Inghilterra normanna e il plurisecolare conflitto feudale con la Francia; le grandi invasioni degli imperi nomadi, dagli ungari ai mongoli di Gengis Khan, dagli ottomani a Tamerlano; l’eterna lite tra Sacro Romano Impero e papato e le endemiche lotte tra guelfi e ghibellini in Italia; il cammino degli svizzeri verso l’indipendenza e la creazione di un’industria del mercenariato.

In questo volume, Andrea Frediani racconta i più grandi scontri campali e gli assedi che hanno segnato i principali conflitti medievali, accompagnandoli alla descrizione della contestuale evoluzione degli armamenti, che parte dall’ascia e dalla cotta di maglia per arrivare, dieci secoli dopo, alle prime rudimentali armi da fuoco e al combattente rivestito di piastre di metallo dalla testa ai piedi.

Andrea Frediani vive e lavora a Roma, dove è nato nel 1963. Laureato in Storia Medievale, pubblicista, è stato collaboratore di numerose riviste di carattere storico, tra cui «Storia e Dossier» e «Medioevo». Tra i suoi libri ricordiamo: Il sacco di Roma (1998), Costantinopoli, l’ultimo assedio (1999) e Attila (2001). Con la Newton Compton ha pubblicato Gli assedi di Roma (1997), vincitore nel 1998 del premio «Orient Express» quale miglior opera di Romanistica, Le guerre dell’Italia unita (1998), Gli ultimi condottieri di Roma (2001), Le grandi battaglie di Roma antica (2002), Le grandi battaglie di Napoleone (2002), Guerre e battaglie del Medioriente nel xx secolo (2003), I grandi generali di Roma antica (2003), Le grandi battaglie di Giulio Cesare (2003), Le grandi battaglie di Alessandro Magno (2004), Le grandi battaglie dell’antica Grecia (2005) e I grandi condottieri che hanno cambiato la storia (2006).

Programma di questo blog.

Questo blog ospiterà una selezione di articoli e recensioni di libri che ho letto o che mi paiono interessanti.

Non mi pongo limitazioni di argomenti, autori, epoche, temi. Dalla letteratura classica ai manuali di giardinaggio, dai saggi sull'autocoscienza nelle formiche alle guide per costruire un'astronave.

Mi toglierò anche lo sfizio di pubblicare, quando se ne presenterà l'occasione, qualche bella stroncatura.

Va bene, è inutile perdere tempo con i proclami: inizio a mettermi al lavoro.

E cioè a leggere e scrivere.